Parco Archeominerario della Valle del Torrente Trobiolo e della Val Palot in Comune di Pisogne
Marco Sannazaro, Fabio Fenaroli, Mattia Cominelli, et al.
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Naturwissenschaften, Medizin, Informatik, Technik / Geologie
Beschreibung
Nel 2020 è stata stipulata una Convenzione di collaborazione tra l’Università Cattolica e l’Amministrazione comunale di Pisogne per formulare un progetto di
“Parco Archeominerario della Val Trobiolo e Val Palot in Comune di Pisogne”
. L’iniziativa derivava dal promettente esito di una tesi magistrale di archeologia mineraria discussa presso il corso di laurea in Archeologia e Storia dell’Arte dell’Ateneo che aveva, studiando nello specifico una porzione del territorio interessato dalla proposta di Parco, aperto alla possibilità di effettuare ulteriori approfondimenti. L’approccio geo-archeologico applicato nella tesi veniva pertanto esteso ad altre aree meritevoli di attenzione presenti sul territorio pisognese, cosi come definito nell’art. 1 dell’accordo che riportava la necessità “di ricostruire in dettaglio l’evoluzione dell’area in esame, censire e ubicare correttamente tutti gli imbocchi minerari presenti, censire e ubicare correttamente tutti i manufatti presenti e di servizio alla passata attività mineraria, valutare le potenzialità anche turistiche degli imbocchi ritenuti più significativi e studiare percorsi di interconnessione fra settori omogenei oltre che internamente ai settori stessi”. Le ricerche effettuate nell’ambito della Convenzione sono state presentate in un incontro pubblico a Pisogne il 16 ottobre 2021, organizzato dal Gruppo di Lavoro con il supporto dell’Amministrazione Comunale di Pisogne e il patrocinio dell’Ordine dei Geologi della Lombardia e di cui, in questa sede pubblichiamo gli atti. Oltre ai nostri interventi, che entrano nello specifico della proposta, i contributi degli altri relatori coinvolti descrivono il contesto geologico e naturalistico in cui si inquadrano le testimonianze residue dell’attività di estrazione e lavorazione del ferro, definiscono le politiche di Regione Lombardia tese al recupero dell’ingente patrimonio minerario dismesso presente nel territorio regionale, offrono spunti per un’attenta costruzione e programmazione dei progetti di valorizzazione, anche alla luce di esperienze già in atto. Ci piace segnalare che la proposta di realizzare un Parco archeogeominerario ha trovato ampio consenso e nell’ultimo biennio sono proseguite le attività finalizzate alla sua attuazione. Per quanto riguarda i quattro itinerari arche-geo-turistici proposti, ottenuta l’autorizzazione degli enti sovraordinati (SABAP per le province di Bergamo e Brescia, Comunità Montana Sebino bresciano) è stato approvato il progetto esecutivo ed è in essere l’affidamento alla ditta esecutrice dei lavori di realizzazione degli itinerari da parte dell’Amministrazione comunale di Pisogne. Sono inoltre in corso le complesse verifiche necessarie a rendere accessibile e fruibile la miniera Quattro Ossi, come proposto nel progetto del Parco, verifiche tese a completare la documentazione necessaria per sottoporre a Regione Lombardia l’“Istanza di valorizzazione di sito minerario dismesso”. In ambito più precisamente scientifico, l’intenzione è quella di proseguire le ricerche nel tentativo di ricomporre nel dettaglio la lunga storia delle attività di estrazione e di lavorazione del ferro presenti nel territorio pisognese, già documentate nel IX secolo, alla luce del complesso quadro delle interazioni fra presenza umana e dinamica geomorfologica del territorio in esame; a tal fine è stata stipulata una nuova Convenzione di collaborazione tra Comune di Pisogne e Università Cattolica estesa a comprendere anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR-ISPC) interessato a fornire il proprio appoggio nella ricostruzione delle tecnologie archeo-minerarie e archeo-metallurgiche mediante ricerca sul campo e analisi archeo-metriche nonché, vista l’esperienza del CNR in questo campo, a valutare i condizionamenti posti dal contesto territoriale allo sviluppo dell’attività estrattiva e di lavorazione del ferro.
Tratto dalla prefazione