Dora Pianelli
Márton Taróczy
Sachbuch / Gesellschaft
Beschreibung
All’alba del 24 novembre 1928, la città dell'Aquila fu sconvolta da un delitto efferato che segnò indelebilmente la sua memoria collettiva. Concezio Di Rocco, uomo di specchiata onorabilità, mutilato di guerra e stimato professore, fu brutalmente assassinato nella sua stessa casa. Gli autori del crimine furono la moglie, Dora Pianelli, e il suo amante, il tenente Vittorio Coccanari, con cui intratteneva da un anno una relazione clandestina. La loro tresca era nota in città e anche la vittima, pur non avendo prove immediate, aveva maturato il sospetto del tradimento, fino a informare i superiori dell’ufficiale.
Illuso da un’apparente riconciliazione con la moglie, Concezio Di Rocco non immaginava che la passione proibita tra Dora e Vittorio fosse ancora ardente e che avrebbe trovato il suo epilogo in una notte di sangue. La notte del 23 novembre, Dora introdusse l’amante nella casa coniugale, e dopo un ultimo amplesso, i due scatenarono il loro piano omicida. Concezio venne colto nel sonno e massacrato con una violenza inaudita: i colpi, inferti con un martello e un coltellaccio, furono oltre cinquanta, concentrati principalmente sulla testa. L'orrore si consumò sotto gli occhi innocenti della figlia decenne, Rosa, che, svegliatasi per il frastuono, fu testimone involontaria del massacro.
Inizialmente, gli amanti cercarono di inscenare una rapina, ma la loro versione crollò rapidamente sotto il peso delle prove. Posti di fronte all’evidenza, dapprima confessarono il delitto, ma ben presto iniziarono a scaricare reciprocamente le colpe, mutando più volte le loro dichiarazioni. Il processo, svoltosi tra giugno e luglio del 1929, fu caratterizzato da scontri accesi tra accusa e difesa, con momenti di estrema tensione. La testimonianza chiave fu quella della piccola Rosa, che, con la sua innocenza, confermò la responsabilità di entrambi.
Al termine del dibattimento, la giuria riconobbe Vittorio Coccanari pienamente colpevole, condannandolo all’ergastolo, mentre a Dora Pianelli furono concesse attenuanti, portando la sua pena a trent’anni di reclusione. Quando il verdetto fu pronunciato, Dora Pianelli scoppiò in lacrime disperate, mentre il tenente Coccanari, fino a quel momento impassibile, cedette a un pianto dirotto. L’amore che li aveva uniti nella passione e nel crimine si era trasformato in odio, disillusione e, infine, in eterna dannazione.
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giallo, donne criminali, poliziesco, donne fatali, delitti celebri