Ciottoli in bianco e nero
Sebastiano Rizzo
Belletristik / Lyrik, Dramatik
Beschreibung
I ciottoli di una strada, quando sono ben saldi al terreno e ben collocati, ricordano un poco gli stormi di uccelli, cantati da Giosuè Carducci nella poesia San Martino. Uccelli neri, come spesso si vedono nei tramonti autunnali mentre cercano allegri la dimora serale. Si compattano improvvisamente a formare una massa densa da oscurare quel tratto di cielo rosato; ma senza un impatto dannoso fra loro. Ed eccoli altrettanto improvvisamente allargarsi e disperdersi nello spazio e riunirsi di nuovo fino a trovare la quiete cercata. I ciottoli, no. Non si muovono, una volta posati, se non per eventi accidentali. Sono compatti nel loro insieme ma non liberi di andare su o giù, da una parte o dall'altra, come gli stormi di storni o di altri migratori. I ciottoli sono stanziali perché sono a servizio di chi li ha posati. Sono come parole scolpite e lì abbandonate, ricche di storia. La gente passa sopra di loro calpestandoli per necessità. Ma loro rimangono, pazienti, immobili. Sanno aspettare in silenzio. Attendono il buio della notte, l'umido della nebbia autunnale, il freddo della neve invernale, la luce del mattino di un giorno appena iniziato e il caldo cocente di una giornata estiva. A loro modo sono un libro che parla a chi vuole fermarsi e ascoltare.
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