Karate-do
Pierfranca Forchini
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Ratgeber / Kampfsport, Selbstverteidigung
Beschreibung
Karate-Do: Den, la Trasmissione della Tradizione “rinasce” in occasione del
ventesimo anniversario della
fondazione della mia Scuola e del
quarantesimo anniversario della
mia pratica del Karate-Do.
Rispecchiando e seguendo in modo del tutto naturale il ritmo del
Tao, il ritmo del libro nasce e si sviluppa come sintesi di due momenti armoniosamente complementari, anche se apparentemente contrastanti, in uno status di perpetuo movimento e cambiamento. La prima parte, momento
Yin, denominata
Fior di Loto (simbolo di una vita già sbocciata, ma in continua ricerca dell’opera interiore), tratta di argomenti più adatti a un pubblico maturo, con un linguaggio complesso e un ritmo teorico piuttosto intenso. La seconda parte, momento
Yang, denominata
Germogli di Bambù (simbolo del bocciolo della vita in avvenire), offre un percorso parallelo, concepito per un pubblico più giovane e/o meno esperto, con un linguaggio relativamente semplice, un ritmo leggero e un contenuto più pratico, accompagnato da illustrazioni a colori che introducono un potenziale
orientamento didattico a immagini per bambini. In questo senso, il libro intende proporre un
viaggio per ogni età. Come lo
Yin e lo
Yang si generano reciprocamente in un movimento circolare continuamente rinnovato, le due parti si introducono, definiscono e completano a vicenda a prescindere dalla parte che il lettore desideri affrontare come prima lettura. Per favorire tale dinamismo, sinonimo di totale libertà d’approccio, la prima parte inizia con delle riflessioni sull’arte e la filosofia del
Karate-Do (Capitolo 1) e termina con una breve panoramica sulla sua storia (Capitolo 2), mentre la seconda parte propone il percorso inverso, partendo dalla storia (Capitolo 3) e terminando con gli aspetti più filosofici del
Karate-Do (Capitolo 4). Essendo questo un trattato caratterizzato da una forte componente filosofica e considerando quanto nella storia delle filosofia (e, naturalmente, in quella della linguistica) il rapporto tra pensiero e linguaggio sia stato costante oggetto di dibattito e analisi (cfr. Platone, Cartesio, Aristotele, Von Humboldt, Sapir, Whorf, Chomsky, per menzionare solo alcuni dei contributi a riguardo), il libro si conclude con un’appendice sulla scrittura in Giappone elaborata da Federico Bonetti, Dottore in Lingue e Culture Orientali e mio allievo di
Karate-Do.
Lo scopo di questo inserimento non è quello di proporre una descrizione esaustiva sulla lingua giapponese, ma ha la duplice funzione di offrire, con il concetto di
Shodo (di
Via della Scrittura), un ulteriore esempio di quanto l’arte sia potenzialmente estendibile ad ogni livello di vita e, quindi, quanto ogni percorso possa condurre, tramite un perfezionamento tecnico, a un affinamento interiore dell’uomo e, in un’ottica sapir-whorfiana (secondo la quale il modo di concepire la realtà è altamente influenzato dalla lingua in cui si parla), si desidera contribuire a una maggiore comprensione del
Karate-Do, che non casualmente è emerso da una cultura che concepisce l’azione dello scrittore come una creazione di tratti contenenti tradizione, equilibro ed energia vitale.