La migliore gioventù
Daniele Nardi, Dario Ricci
* Affiliatelinks/Werbelinks
Links auf reinlesen.de sind sogenannte Affiliate-Links. Wenn du auf so einen Affiliate-Link klickst und über diesen Link einkaufst, bekommt reinlesen.de von dem betreffenden Online-Shop oder Anbieter eine Provision. Für dich verändert sich der Preis nicht.
Sachbuch / Sonstiges
Beschreibung
Dopo "In vetta al mondo", l’alpinista Daniele Nardi e il giornalista Dario Ricci tornano a impugnare piccozza e penna per raccontare l'epopea dei grandi sportivi italiani in trincea durante la Grande Guerra: dal pilota e imprenditore modenese Enzo Ferrari al pilota mantovano Tazio Nuvolari, dallo schermitore livornese Nedo Nadi a Virgilio Fossati, trascinatore dell'Inter e capitano della Nazionale azzurra di calcio, fino a protagonisti inattesi e sorprendenti arrivati al fronte da tutta Italia, sullo sfondo di quelle montagne che furono tra gli scenari più suggestivi e tragici della prima guerra mondiale.
“Nardi e Ricci si sono calati nella parte, sono tornati nei luoghi martoriati dalla guerra per omaggiare la memoria di chi non è più tra noi, hanno ricordato quel momento così buio da una prospettiva nuova, originale, che ci dà l’esatta concezione di cosa significhi davvero lo sport”. (Giovanni Malagò)
“La vicenda umana, militare e sportiva nell’emozionante testo di Nardi e Ricci s’intreccia con quella di Ferdinando Altimani, Vittorio Pozzo, Mosso III, Biagio Goggio, Giuseppe Caimi, Guido Romano, Virgilio Fossati, Mario Meneghetti, Enzo Ferrari, Tazio Nuvolari, Benigno Dalmazzo, Alfredo Armano, Enrico Canfari, Luigi Forlano, Emilio Corbelli, Giuseppe Ticozzelli, Giuseppe Sinigaglia, Amedeo Polledri e altri ancora. Marciatori, calciatori, ginnasti, pugili, ciclisti, schermidori, canottieri, piloti automobilistici, ognuno con una storia di piccoli e grandi eroismi. Molti caduti sul campo. Tutti tornati a rivivere in questo libro senza retorica, onesto e obiettivo nel suo descrivere la Grande Guerra con un respiro ricco di veri, indimenticabili, momenti di gloria”. (Sergio Giuntini)