Note sull'agricoltura meridionale
Antonio Stola
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Beschreibung
Poco fuori Taranto, esiste una zona, dove la piovosità, non supera i 500 millimetri, le temperature massime, a luglio, mi fu detto, toccano i 40° C, tanto che gli agricoltori, lasciano i campi, e tanto da far sollevare, piccoli vortici di aria calda dal terreno, ormai, polverulento e quasi sterile. Il calore è in estate soffocante, la luce del sole, quasi abbagliante. Un tempo, chi proveniva da Taranto, trovava subito, cibo e lavoro, perchè il terreno era fertile e erano presenti animali da lavoro, dai buoi maremmani, sino ai cavalli. Tornando a casa, si raccoglievano, uova, di fenicotteri, anatre ed altri uccelli selvatici. Oggi, fra amianto, residui edilizi, canali non sempre ripuliti, costantemente, in un panorama semidesertico, pascolano, alcune centinaia fra ovini e caprini, fra cani randagi e pericoli vari, ai margini di un bosco, ieri, meta di comitive di turisti. Mi riferisco alle Saline di Taranto, che un’irrigazione non sufficiente e una cattiva coltivazione hanno reso, quasi sterile. Cerco di spiegarvi, perchè, il riso, si coltiva, negli stagni e perchè Puglia e Sicilia, erano i granai d’Italia, dopo e di Spagna, prima: perchè ogni pianta va coltivata in macroclima e microclima, giusti.