Politica e storiografia in Nello Rosselli
Giovanni Brancaccio
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Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Geschichte
Beschreibung
Secondo Nello Rosselli mancava nel panorama storiografico italiano un’opera che fosse in grado di effettuare una revisione critica di impronta liberal-democratica della storia dell’Italia risorgimentale e liberale, tale da offrire una ricostruzione oggettiva del processo storico che aveva generato l’eziologia del fascismo. Un’opera, insomma, che fosse pronta a recepire i fatti politico-sociali registratisi all’indomani dell’Unità: la formazione del movimento operaio, la sua politicizzazione e la partecipazione alla vita politica delle masse popolari. Si trattava, in realtà, di quel complesso lavoro di ricerca che Rosselli si era proposto da tempo di portare avanti e di sviluppare, che avrebbe dovuto garantire un’interpretazione pienamente liberal-democratica della storia d’Italia dal Congresso di Vienna allo scoppio della Grande Guerra, diversa sia da quella del Volpe che da quella del Croce.
Giovanni Brancaccio, professore ordinario di Storia Moderna all’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è tra i maggiori studiosi della storia moderna e contemporanea del Mezzogiorno mediterraneo. Per i suoi studi ha conseguito il premio internazionale “Rhegium Julii” (2006) e i premi nazionali “Cassano” (2006), “Mario Fiore” (2015) e “Demetra” (2019). Tra le sue pubblicazioni più recenti:
Gli Abruzzi nella storia del Mezzogiorno moderno (Milano, Biblion, 2019) e
Calabria ribelle. Tommaso Campanella e la rivolta politica del 1599 (Milano, FrancoAngeli, 2019). Ha curato, inoltre, le edizioni critiche di Francesco De Sanctis,
La giovinezza (Milano, Biblion, 2017) e di Antonio Sancio,
Platea di San Leucio (Roma, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, 2019).