Una gradevole via di mezzo
Michele Di SImoni
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Reise / Sport- und Aktivreisen
Beschreibung
Quando si viaggia in solitaria (ci perdonino i coprotagonisti, l’asino Gigi e il puledro Ettore, li ignoriamo solo per un attimo) l’incontro che più segna il long – lone – rider è quello con se stesso. La sfida è giocata tutta “uno a uno” e l’istante decisivo è la partenza, decidere di caricarsi sulle spalle le paure (pure l’eco dei giudizi altrui) e andare. Senza rischiare troppo né troppo poco. Una gradevole via di mezzo racconta di una manciata di giorni trascorsi a cavallo (in compagnia di un asino), di notti all’addiaccio e in rifugi di fortuna; parla di un’avventura fortemente voluta e pure (intimamente) temuta, in un groviglio di emozioni su cui non si indugia, in nome di quella concretezza che segna chi ha a che fare con la terra e le regole della natura. La bellezza degli Appennini, dal Nord delle Marche fino ai Sibillini (in borghi sul crinale umbro-marchigiano fissati nella memoria come erano prima del terremoto del 2016), non resta nelle parole che li descrivono, arriva al lettore grazie al rispetto che portano alla montagna i suoi abitanti e chi li attraversa. Quella bellezza esce dalla pagina nel momento in cui ci si ferma a mangiare un panino, ci si sveglia a guardare il sole che sta per sorgere, ci si gira indietro a controllare gli animali rincuorandosi del loro stare bene; quando si conoscono esseri umani sinceri, autentici. E allora viene voglia, se non di cavalcare liberi verso l’orizzonte, di uscire e camminare – senza orologio, senza doveri né dovere essere altro da sé.