Perché il reale, eternamente
Carmine Mangone
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Geisteswissenschaften, Kunst, Musik / Geisteswissenschaften allgemein
Beschreibung
Società e scienze sociali - saggio (59 pagine) - «Nella gioia possibile del divenire, il senso è la radicalità dell’esperienza che non ci abbarbica stupidamente alle presunte radici del nostro pensiero, ma che ci porta di comune accordo a fiorire, a fruttificare, a divenire ramificati, sporiferi»
Così chiosa Carmine Mangone in quello che possiamo vedere come una sorta di seguito ideale di E nondimeno l’anarchia. Qui, in particolare, l’autore affronta gli aspetti del nostro vivere legati al governo degli spazi vitali e alle dinamiche che vi s’instaurano, le quali, soprattutto quando si agganciano a pretese di durata e di potenziamenti illimitati dell’umano, divengono fatalmente delle dinamiche di potere, sottomissione e sopraffazione. Ancora una volta, filosofia e politica, necessità e desiderio, s’incontrano e scontrano su più piani d’intervento, rendendo questo libretto digitale una forma di ribellione fondata e istintiva, resa infine coerente da un approccio anarchico e “affettuoso” verso il sapere e le cose del mondo.
Agitatore poetico e punk anarchico, Carmine Mangone è nato incidentalmente a Salerno nel 1967 e vive solitario (ma non isolato) tra le colline del Cilento. Tra le sue ultime pubblicazioni: Nostra poesia dei lupi (Nautilus, 2022); Glisser une main entre les jambes du destin (Asinamali, 2019); L'insurrezione che è qui. Max Stirner e l'unione dei godimenti (Gwynplaine, 2017).