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L’inferno

Henri Barbusse

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Belletristik/Erzählende Literatur

Beschreibung

Letteratura - romanzo (237 pagine) - Il voyerismo. Quell’irrefrenabile desiderio si sbirciare dal buco della serratura per carpire i segreti degli altri, in questo potente romanzo si ritorce contro il protagonista, costretto a osservare il vasto abisso della propria anima.


Quello che potrebbe apparire come un ordinario susseguirsi di ospiti in una decorosa stanza d’albergo del centro di Parigi si trasforma in un microcosmo allucinato per un guardone che, tuffato fino alla radice dei capelli nel gorgo della propria dipendenza dall’osservazione della vita altrui, non riesce più a ritagliarsi una propria autentica esistenza. Un libro del 1908 che tocca una tematica di scottante attualità, quella della morbosa e ossessiva curiosità indirizzata verso le vite degli sconosciuti. Un tempo si spiava dalla toppa della porta o da un foro nel muro, oggi si scorrono pagine e pagine di social piene zeppe di immagini di estranei. Un’unica sostanziale differenza: le “vittime” dell’occhio indagatore del nostro romanzo non sanno di essere guardate e quindi non hanno modo di indossare una maschera per apparire migliori o anche solo diverse da quelle che sono veramente. Lo spettatore, quindi, può illudersi di scrutare qualcosa di autentico. Si stava meglio quando si stava peggio? Saranno le pagine di questa potente opera a rispondere.


Henri Barbusse (Asnières-sur-Seine, 1873 – Mosca, 1935), autore di raccolte di poesie, Pleureuses (1895), e romanzi, Les suppliants (1903) e L’Enfer (1908), divenne assai celebre grazie al libro di denuncia contro la guerra Le feu: journal d’une escouade (1916), in cui la narrazione dell’esperienza personale sul fronte del primo conflitto mondiale diventa un’occasione per lanciare uno straziante grido di pace volto a squarciare il velo dell’ipocrita retorica nazionalista. Nel 1919 fonda il Groupe Clarté di tendenza internazionalista e comunista. Con il passare del tempo, si avvicina sempre più alle posizioni staliniste, scrivendo anche una biografia dell’uomo d’acciaio, Staline. Un monde nouveau vu à travers un homme (1935). Durante un viaggio in Russia, contrasse una forma severa di polmonite che lo uccise, nonostante il ricovero presso un ospedale di Mosca. La sua salma fu traslata a Parigi, dove riposa presso il cimitero di Père-Lachaise.

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