Il secondo libro di Pierantonio - Le storie della baracca
Gian Paolo Spaliviero
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Belletristik / Essays, Feuilleton, Literaturkritik, Interviews
Beschreibung
Ormai sono più di due anni all’incirca che vi racconto le mie storie e le mie ricette. E’ diventata una necessità, quella di comunicare con voi. Ho cercato di resistere, di evitare di assillarvi, in effetti non volevo più scrivere di me, anche perché m’era venuta la sensazione che fossero sempre le solite cose, il dubbio che poteste averne le tasche piene. La mia vita, come quella della maggior parte delle persone, si svolge dentro i binari della normalità nella ripetizione di riti quotidiani e delle abitudini, senza grosse novità. Per questo motivo esistono i romanzi, per mettere un po’ di sale e pepe, per creare una evasione dalla banalità dell’esistenza, anche se bisogna ammettere che a volte la realtà supera la fantasia. La mia tuttavia è una vita normale solo in apparenza, perché non c’è nulla di scontato e di stabilito e ogni giorno mi gioco la sopravvivenza, ogni giorno fatico a sbarcare il lunario, come vi raccontavo l’altra volta. Per questo motivo anche le piccole cose, gli incontri, le passeggiate per la città, un libro ritrovato, le ricette composte avventurosamente, e il tempo speso con gli amici della baracca, sono per me avventure vere e conquiste, al pari di quelle dei grandi avventurieri ed esploratori.Ho capito sulla mia pelle che la lotta per la sopravvivenza, proprio perché autentica e sofferta, non è mai banale il suo racconto è sempre affascinante e intrigante, almeno questo è quello che mi auguro. E allora eccomi di nuovo ( a volte tornano ), non posso farne a meno, non posso stare senza di voi, ho bisogno di sapere che mi pensate, che mi leggete e che sorridete. Questa cosa mi aiuta a sopravvivere, non abbiatevene a male. Avete visto che razza di uomo sono. Non riesco cambiare, a migliorarmi, non riesco ad andarmene dalla baracca, come ben sapete, anche se qualche occasione l’ho avuta. La colpa è anche un po’ vostra, penso a voi quando prendo certe decisioni. Sarei costretto ad abbandonarvi se andassi ad abitare in una casa normale e facessi una vita da pensionato (se solo avessi la pensione). Ho preso questo impegno di raccontarvi di me e del mondo, della nostra città, di come li vedo io, voglio dire. Mi sento un testimone del tempo, un messaggero, credo che ci sia bisogno, della parola di qualcuno che guarda le cose dal di fuori con un po’ di distacco, che poi invece non sono distaccato per niente e mi arrabbio, mi inquieto, ci sto male. E’ un vizio antico, quello di interessarsi ai destini del mondo, fa parte di una certa cultura di sinistra e di un certo atteggiamento intellettuale che interpreta la realtà come un tutt’uno, per cui ogni singolo episodio, ogni atto o fatto, vanno visti in relazione al tutto. Anche la Storia viene vista in questo modo; che quello che accade oggi in Siria – poniamo –